SICUREZZA SUL LAVORO: LE 10 COSE E SAPERE

SICUREZZA SUL LAVORO: LE 10 COSE E SAPERE

SICUREZZA SUL LAVORO: LE 10 COSE E SAPERE

Gennaio 25, 2021 / Sicurezza sul lavoro / Lascia un commento

In questo articolo chiariremo quali sono le 10 cose fondamentali da sapere quando si parla di sicurezza sul lavoro, così da rifare ogni dubbio riguardo a questo ambito a volte ostico anche per gli addetti ai lavori.

1. COS’È LA SICUREZZA SUL LAVORO

Per sicurezza sul lavoro si intende quell’insieme di misure, provvedimenti, valutazioni e monitoraggi – interni ed esterni all’azienda – e mirate a garantire l’incolumità dei lavoratori e di tutto il personale nel corso dello svolgimento delle loro mansioni.

In questo ambito una delle azioni riconosciute come più importanti è la prevenzione (le misure previste per evitare che si verifichi un evento dannoso), poiché rappresenta il fondamento su cui poggia l’intero sistema della sicurezza basilare per diminuire drasticamente il rischio sul luogo di lavoro. Dall’altra parte, invece, abbiamo la protezione (ovvero le misure previste per limitare le conseguenze di un evento dannoso che si verifica).

2. PERCHÉ LA SICUREZZA SUL LAVORO È IMPORTANTE

La sicurezza sui luoghi di lavoro è molto importante, soprattutto per preservare la salute dei dipendenti.

Le aziende che concentrano la propria attenzione nella cura della sicurezza dei lavoratori riescono a ottenere  un sicuro ritorno positivo in azienda, non solo per ciò che concerne i rapporti umani, ma anche in termini di redditività.

Benessere generale, tranquillità ambientale, positività diffusa e maggiore produttività sono alcuni dei benefici che possono emergere nell’ambiente lavorativo attraverso investimenti dedicati alla prevenzione e alla sicurezza sul lavoro.

3. QUAL È LA NORMATIVA CHE REGOLAMENTA LA SICUREZZA SUL LAVORO

La normativa che fa da riferimento per le aziende nell’ambito della prevenzione e sicurezza sul lavoro è il D.lgs 81/2008, noto anche come Testo Unico Sicurezza sul Lavoro.

Superando i suoi predecessori, il D.lgs 81/2008 si distingue per un’ampia semplificazione e per una razionalizzazione degli argomenti.

Tra le maggiori innovazioni trattate, ricordiamo:

  • l’individuazione dei fattori e delle sorgenti di rischio
  • la riduzione del rischio
  • il monitoraggio continuo delle misure preventive
  • l’elaborazione di una strategia aziendale accettata e condivisa

4. QUALI SONO I PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA SICUREZZA SUL LAVORO?

I principi fondamentali su cui si basa la norma e tutto il sistema della sicurezza sul lavoro sono:

  • valutare i rischi per la salute e la sicurezza presenti;
  • eliminare o ridurre tali rischi sostituendoli alla fonte;
  • limitare l’utilizzo di sostanze pericolose sui luoghi di lavoro;
  • effettuare controlli sanitari periodici dei lavoratori;
  • informare e formare i lavoratori in materia di sicurezza;
  • informare e formare i rappresentanti della sicurezza aziendale;
  • consultare i rappresentanti per la sicurezza e renderli partecipi della situazione aziendale;
  • programmare e attuare misure di sicurezza adatte;
  • vigilare sull’effettiva efficacia ed applicazione di tali misure di sicurezza.

 

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5. SICUREZZA SUL LAVORO: QUANDO È OBBLIGATORIA?

Ogni impresa che abbia almeno un dipendente nel proprio organico deve prevedere una politica di informazione e formazione sulla sicurezza aziendale e provvedere alla sua concreta e corretta realizzazione.

La sicurezza e la prevenzione sono concetti legati ai dipendenti e alla loro salvaguardia, pertanto il numero dei dipendenti non può essere motivo di discriminazione normativa.

A questo proposito, viene fornita una definizione univoca di lavoratore, onde evitare fraintendimenti. Tale definizione si applica a tutte le categorie di lavoratori o alle figure equiparabili, come:

  • soci lavoratori di cooperativa o di società;
  • tirocinanti;
  • studenti impegnati nell’alternanza scuola-lavoro;
  • partecipanti ai corsi di formazione professionale;
  • volontari;
  • lavoratori a progetto;
  • lavoratori a chiamata;
  • apprendisti.
  • Ovvero tutti coloro che svolgono un’attività lavorativa per un committente pubblico o privato con o senza retribuzione anche al solo fine di apprendere un arte un mestiere o una professione 

L’indice di rischio legato alla tipologia di azienda, nonché la specificità della mansione lavorativa, determinano il percorso da scegliere e le relative misure preventive.

6. CHI È IL RESPONSABILE DELLA SICUREZZA IN AZIENDA?

L’unica figura giuridica garante e responsabile per la salute e la sicurezza sul lavoro all’interno dell’azienda e, di conseguenza, della salute dei lavoratori è il datore di lavoro.

Il datore di lavoro è tenuto a conoscere, seguire e attuare la normativa vigente, al fine di garantire la corretta applicazione di tutte le misure preventive e operative atte alla riduzione o alla cancellazione di qualsiasi rischio per il lavoratore. 

Per tali ragioni egli deve:

  • garantire un ambiente lavorativo sicuro;
  • informare e formare i lavoratori sui rischi presenti sul luogo di lavoro;
  • vigilare e verificare il rispetto delle norme antinfortunistiche da parte dei dipendenti;
  • redigere tutta la documentazione obbligatoria relativa alla sicurezza sul lavoro (DVR, POS, ecc.).

Talvolta capita che sia il datore a ricoprire il ruolo di Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP). Tuttavia, in questo caso egli potrà ricoprire tale carica soltanto dopo avere frequentato l’apposito corso di RSPP datore di lavoro.

7. CHI CONTROLLA LA SICUREZZA SUL LAVORO?

Il responsabile della sicurezza sul luogo di lavoro è chiamato Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP).

Tale mansione può essere svolta anche dal datore di lavoro, così come da un dipendente. In entrambi i casi soltanto dopo adeguata formazione.

L’RSPP deve principalmente occuparsi dei seguenti compiti:

  • eseguire il sopralluogo degli ambienti lavorativi con conseguente verifica delle condizioni di pericolo;
  • collaborare col datore di lavoro nella elaborazione di dati necessari alla descrizione aziendale ed alla corretta valutazione dei rischi conseguenti;
  • presentare piani formativi ed informativi per il personale in materia di prevenzione e sicurezza;
  • monitorare lo status aziendale e programmare interventi di mantenimento e miglioramento per la sicurezza dei lavoratori.

8. QUALI SONO GLI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

Il datore di lavoro è l’unico responsabile della sicurezza all’interno dell’azienda ed è tenuto a svolgere i seguenti compiti:

  • effettuare la valutazione dei rischi 
  • nominare il Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione;
  • nominare il medico competente per la corretta Sorveglianza Sanitaria;
  • organizzare i corsi di formazione di lavoratori, dirigenti e preposti ed i possibili aggiornamenti;
  • provvedere a redigere i piani di gestione delle emergenze e le relative misure previste.

9. CHI DEVE FARE I CORSI DI SICUREZZA SUL LAVORO?

I Corsi di formazione sulla sicurezza sul lavoro nonché i relativi aggiornamenti e – in alcuni casi – le sessioni di addestramento, sono obbligatori per tutti i soggetti a cui il D.Lgs 81/2008 assegna un ruolo importante nell’organizzazione della sicurezza (art. 36 e art. 7.

Il contenuto, la durata e gli argomenti trattati variano in funzione del grado di responsabilità, dei compiti che quella figura deve svolgere e, soprattutto, variano in base al livello di rischio presente in azienda.

I corsi devono tenersi in orario di lavoro e il loro costo non deve gravare sul lavoratore, ciò vuol dire che a pagarli deve essere il Datore di Lavoro. Ricordiamo che svolgere i corsi di formazione e aggiornamento in materia di sicurezza sul lavoro, oltre ad essere indispensabile al fine del mantenimento di tutelare la salute e l’integrità dei lavoratori, è un obbligo di legge ai sensi degli articoli 36 e 37 del D.lgs 81. Per trasgressioni, mancanze o inadempienze sono previste delle sanzioni in capo al datore di lavoro.

Quali sono le sanzioni per la mancata formazione?

A questa domanda risponderemo con una tabella, indicando a quanto ammontano le sanzioni per la mancata formazione dei soggetti partecipi della sicurezza sul lavoro. Ricordiamo che il pagamento delle sanzioni grava sul datore di lavoro o sul dirigente per la sicurezza se nominato.

10. QUALI SONO LE SANZIONI PER LA MANCATA FORMAZIONE?

A questa domanda abbiamo deciso di rispondere con una tabella, indicando a quanto ammontano le sanzioni per la mancata formazione dei soggetti partecipi della sicurezza sul lavoro. Ricordiamo che il pagamento delle sanzioni grava sul datore di lavoro o sul dirigente per la sicurezza se nominato.

Mancata formazione Sanzioni
Lavoratori arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.474,21 a € 6.388,23
Datore di Lavoro che assume il ruolo di RSPP arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da € 3.071,27 a € 7.862,44
RLS arresto fra 3 e 6 mesi oppure l’ammenda da € 2.740,00 a € 7.014,00
Dirigenti e preposti arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.474,21 a € 6.388,23
Addetti Prevenzione Incendi e Addetti Primo Soccorso arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.474,21 a € 6.388,23
Addetti all’uso attrezzature da lavoro arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da € 3.071,27 a € 7.862,44

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